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      A Napoli inoltre quasi tutti i figli naturali sono esposti, e vengono alla maternitą degl'Incurabili, alla Clinica ostetrica e alle tante case delle levatrici le donne delle Provincia vicine a sgravarsi, e immediatamente le creature sono denunciate al Comune dalle levatrici o dall'Ufficio stesso: questo in virtł dell'articolo 373 del Codice Civile, che impone alla levatrice o a chiunque abbia assistito al parto di fare la dichiarazione di nascita. Ora tra il fare tale dichiarazione una o due volte non corre divario, e bisogna ben tenere in mente che, mentre i Tedeschi e gli Austriaci obbligano la madre di dare il proprio nome al figlio, gl'Italiani e i Francesi non impongono quest'obbligo. Se bene o male, non occorre qui decidere: nel caso presente giova, perchč il Codice non obbliga la denuncia del nome della madre; anzi chi abbia assistito al parto di un bimbo non legittimo non denuncia il nome o la professione o il domicilio della madre, se questa non acconsente alla dichiarazione. E difatti noi abbiamo visto una quantitą di fedi, ove dichiarasi dal Sindaco che la madre vuole restare sconosciuta. Se poi desiderasi la prova che l'abolizione della Ruota non ha violentato il sentimento della popolazione, bisogna ricordare che per alcuni mesi fu reso facoltativo il mettere gli esposti nella Ruota o presentarli nell'Ufficio, e che, nei primi mesi, venti soli furono messi nella Ruota e finalmente non un solo.
      Alla fine del 1875 la famiglia constava di 690 individui: 29 obląte, 416 alunne rinchiuse nel Conservatorio e nell'Alunnato, 167 bambini poppanti, 78 balie.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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