Il creare una classe, per cui lo Stato o un Istituto di beneficenza deve provvedere lavoro se può, tetto e cibo in ogni caso, dinota accrescere il numero degli oziosi che non troveranno mai impiego stabile, finchè l'asilo rimarrà loro aperto.
Inoltre opino che l'Ospizio di San Gennaro debba esser limitato a un solo scopo: od ospedale per i poveri infermi, o casa di ricovero per i poveri vecchi inabili al lavoro, compresevi le esequie che pare vengano diminuendo di lucro dopo l'istituzione della sepoltura civile e gli appalti funebri del Municipio; o Educandati-Convitti; e in tal caso questi hanno da esistere per le fanciulle povere fino all'età di sedici o venti anni.
Nè qui il più inveterato idolatra «della volontà dei fondatori» può addurre alcuna obbiezione, dacchè se fu fondato l'Ospizio in nome di tutta la cittadinanza per raccogliere i poveri nel locale eretto sopra le antiche catacombe ad uso di convento, esso fu trasformato successivamente in caserma e in lazzeretto; e i fondi odierni derivano da varii donatori senza obbligo espresso; mentre certi suoi beni, come il Feudo di Selvalonga, passarono in mano privata, senza che siasi rinvenuto modo di consultare il donatore.
La Provincia ha dunque libera la mano, e può operare senza ferire il più superstizioso adoratore della volontà dei morti.
Il Collegio di San Vincenzo Ferreri riformato, di cui parlerò, offre per la sua storia e nel suo insieme tutti gli elementi per lo studio dell'Oblatismo non solo, ma per quello dei resultati, a cui conduce il sistema di tenere in ozio le donne, dette alunne, dopo una certa età.
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