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      Venne la legge Rattazzi, venne l'energico appello dello Spaventa nel 1864 alle Rappresentanze interessate che rimanevano inerti, seguirono le sue giuste osservazioni sul debito che ha lo Stato di vigilare che per eccessivo ossequio al diritto dei singoli non si disordini il giure pubblico e privato di tutti, massime dove si tratta di perpetuare abusi e pregiudizii di altre età e di altri costumi.
      I giornali parlarono, si pubblicarono opuscoli e memorie, ed il Reale Istituto di Incoraggiamento bandì un concorso per chi avesse presentato Memorie intorno agli Stabilimenti di beneficenza di Napoli, e ai modi di renderli utili alle classi bisognose. Ed i lavori del Turiello, del Dominicucci e del Petroni giudicaronsi eccellenti, e furono nominate Commissioni di inchiesta, e le proposte del Pezzullo veramente pratiche ed effettuabili; e l'opuscolo dello Spinelli rivelava molti abusi, e fra le altre cose il fatto che 54 tra Conservatorii e Ritiri, con un'annua rendita di 716,688 lire, non contenevano che 2669 persone, incluse 487 pigionanti, che il 22 % fu speso in amministrazione e culto, senza le somme legate per messe. Egli ci rivelò abusi e disordini di ogni sorta dappertutto, e fece eccellenti proposte; e dopo lui Achille Lazzaro in un grosso libro: Riforma delle Opere Pie, epilogando il detto dai suoi predecessori, mostrò l'urgenza di provvedere alla riforma, e il Prefetto ne era convinto, ma interrogatone il Ministero d'allora, questo consigliava lo statu quo, temendo offendere le suore e i preti.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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