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      Per un certo tempo le Commissioni distrettuali ebbero la facoltà di applicare una tassa pel mantenimento dei loro poveri. Ma il Governo tolse questa facoltà alle Commissioni, dando autorità ai Municipii di riscontrarne le spese.
      D'allora in poi avvenne una notevole diminuzione nel pauperismo. In Austria i Comuni rispondono dei proprii poveri, e ove manca il ricovero speciale, tutti i benestanti devono a turno provvedere tetto e cibo per gl'incapaci al lavoro.
      Il mantenimento dei poveri in Francia è un sistema molto complicato, ed ha tutti i vizii e le virtù dell'accentramento, perchè lo Stato riceve e distribuisce tutti i soccorsi. Non c'è tassa dei poveri, lo Stato non guarentisce il mantenimento a chicchessia, ma il Comune e lo Stato e la carità privata, di comune accordo, raccolgono somme enormi: e in Case di ricovero o con soccorsi esterni mantengono i bisognosi.
      Si sa che, durante la grande rivoluzione furono aboliti o trasformati gli Ospedali, gli Asili ed altre Opere pie, ed avendo i Governi successivi accettato il dogma che il mantenimento del povero fosse debito nazionale, fu istituito un libro di carità pubblica, ove s'inscrisse il nome di ogni bisognoso, a cui si dava una pensione da 120 a 160 lire all'anno. Per trovare i fondi necessarii a questa assurda istituzione, si confiscarono e si vendettero tutti i beni delle Opere pie: goccia nell'oceano.
      Il pauperismo aumentava così spaventevolmente, che tutti i beni della Nazione non sarebbero bastati a sostentare i così detti poveri.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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