Ma perchè non abolire quell'intricato sistema di provvedere il denaro per l'educazione?
Una tassa locale, la quale non toccasse coloro che possiedono una rendita minore di una data somma, e un sussidio annuo del Parlamento, basteranno per rendere l'istruzione gratuita per i poveri e per obbligare gli agiati a pagare per tutti.
Così ogni potere sarebbe stato tolto ai Comitati locali di accettare Tizio e di rifiutare sussidio a Caio.
E sopprimendo affatto l'istruzione religiosa nelle Scuole elementari, toglierebbesi il pomo della discordia.
Nè ci si favelli d'intolleranza. Ripetiamo: i parenti e i preti hanno tutte le sere, i sabati e le domeniche, per insegnare quel che vogliono ai fanciulli, e sono nel loro diritto.
Ma sembrami aperta violazione della libertà l'obbligare i bambini a inghiottire la pillola religiosa sotto pena di perdere il pane quotidiano.
Mio fratello, a cui scrissi per le ultime notizie intorno all'istruzione elementare in Inghilterra, mi risponde: «Il Governo nulla paga per l'insegnamento religioso come tale; paga un sussidio di non più di 17 scellini a testa, secondo il progresso degli allievi negli studii secolari. E ciò a due specie di scuole:
» I. Alle scuole volontarie, cioè le scuole mantenute da contribuzioni volontarie;
» II. Alle scuole fondate dalle Commissioni locali.
» Queste scuole sono oramai stupende e numerosissime a Londra. Possono nelle ore prescritte leggere la Bibbia, non possono insegnare dottrine speciali, nè obbligare chicchessia a frequentare l'istruzione religiosa.
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