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      I mercati, i macelli, l'amministrazione del gas appartengono alla loro giurisdizione, ed eglino possono autorizzare i Comuni a contrarre prestiti per i lavori necessarii alla salute pubblica, dando in garanzia le tasse locali.
      Tali leggi e quelle riferentisi al lavoro dei fanciulli e ai suoi limiti non trionfarono senza accanita opposizione delle classi industriali, dei così detti principi mercanti. Costoro si lagnano delle leggi regolatrici delle ore delle fattorie, e proibitrici del lavoro dei bimbi, e specialmente della ultimissima sull'Istruzione Pubblica, le quali autorizzano gl'Ispettori governativi a penetrare nei loro Stabilimenti dal granaio ai sotterranei, a esigere che troppe persone non lavorino nella stessa stanza, che le ruote e le altre parti del meccanismo siano protette in guisa da impedire disastri, che ci sia un medico pagato dal padrone dello Stabilimento, ec. ec. Essi accusano tale sistema di violazione della libertà individuale, d'infrazione della teoria del libero commercio.
      Senza dubbio queste leggi umanitarie sono moleste a questi principi mercanti, come fu odiosa l'abolizione della schiavitù ai tenutari di schiavi. Il grand'uomo di Stato americano, Calhoun, aveva messo l'assioma, che la libertà dei Bianchi fondasi sulla schiavitù dei Neri. E gl'Inglesi, se non in parole, chiarirono coi fatti che i bimbi operai e le donne sono le cariatidi della loro prosperità, della loro prepotenza e delle loro colossali fortune. Non neghiamo che queste leggi applicate rigorosamente produrranno temporanee crisi commerciali, trasferiranno molti milioni di sterline da una mano sola in molte mani.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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