Non vediamo ragione alcuna, perchè questi mezzi di progresso così efficacemente adoperati in Inghilterra, in Francia ed in Germania, con applicazioni speciali adatte ai singoli paesi, non possano ottenere le carte di naturalità in Italia, e perchè, posto il quesito del come risolvere il problema di distruggere la miseria e far progredire le classi oggi così infelici, gli sforzi delle menti associate rappresentate dallo Stato, dai Comuni e dalla compagine degl'individui, non debbano approdare a buon porto.
CAPITOLO SETTIMO.
I Bastimenti-Scuola.
Varia molto l'opinione intorno al miglior sistema di educare i figli dei poveri, ma tutte s'accordano nell'ammettere che questi Bastimenti-Scuola sono di un'utilità incontrastabile e che quanto più si può moltiplicarli, tanto più si diminuisce il numero dei poveri, e si accresce il servizio effettivo della Marina nazionale.
L'Italia ha molte scuole, è vero; ma i fanciulli sporchi, ignudi, scalzi, di cui io parlo, quand'anche ottengano di entrare in queste scuole, sono affamati e quasi tutti malati: e quando nel giorno hanno appreso a leggere e scrivere, tornano al loro covile, ove, se non sono mandati fuori a rubare la cena, veggono tali cose, odono tali massime, e vivono in mezzo a tali esempi, da disperare che divengano cittadini onesti e morali. Molti di essi frequentano ben altra scuola, quella dei maestri borsaiuoli, ove sopra un fantoccio coperto di campanelli apprendono a rubare il fazzoletto, la catena, la borsa, l'orologio. Quando acquistano tanta destrezza da estrarre l'oggetto senza far suonare un solo campanello, ricevono la patente, ed è loro permesso di portare la preda ai maestri, in altre parole ai camorristi.
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