Ora supponiamo che a Napoli si comincino a raccogliere 400 bambini dai quartieri di Porto, Mercato, Pendino, Montecalvario - dai nove ai sedici anni; che si prendano i marinai, i quali hanno diritto alla pensione, per educarli al mare; i maestri, destinati alle Scuole comunali, per l'istruzione elementare - in cinque anni saranno certamente 400 di meno che presenterannosi alla porta delle carceri; 400 di più che faranno suonare alto il nome d'Italia sul bastimento mercantile, e anche della Real Marina.
Nè ci si obbietti la spesa dell'impianto. Parlasi di più di 103 milioni per nuove carceri: che si spenda qualche danaro ad adattare i vecchi bastimenti a scuole di mozzi, e poi, quando venga quel giorno, in cui il Ministero metta veramente mano all'amministrazione delle Opere pie di Napoli, esso troverà cespiti di rendita destinati alla educazione di fanciulli poveri, cespiti ora traviati affatto dal loro scopo.
CAPITOLO OTTAVO.
Da una città minima.
Sto correggendo le bozze di stampa di questo piccolo volume in Lendinara, graziosa cittadella lungo l'Adigetto che la divide in due parti, e ove a tutta prima direbbesi l'agiatezza abbastanza diffusa. Difatti, oltre a parecchi ricchi possidenti, pregevoli agricoltori, quasi ognuno ha un campicello. C'è mercato il sabato e un tantino il giovedì; Pretura, un caffè che per ampiezza di edificio si può nominare dopo quello Pedrocchi nel Veneto; una popolazione svegliatissima, arguta e cortese con i forestieri. Sopra seimila abitanti Lendinara diede 450 volontarii per la guerra dell'indipendenza, e una famiglia sola fra le più ricche diede cinque figli sopra sette.
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