(Si ride.)
DI SAN DONATO. Glielo darò io. (Ilarità.)
PRESIDENTE. L'onorevole Ministro per l'Istruzione Pubblica ha facoltà di parlare.
DI SAN DONATO. Io aveva chiesto di parlare.
PRESIDENTE. Parlerà dopo.
MINISTRO PER L'ISTRUZIONE PUBLICA. Io, lasciando che il resto del carlino se lo disputino tra loro gli onorevoli deputati Bertani e Di San Donato, accetto l'augurio che quegli mi fa, che io possa ristabilire la Scuola dei Sordo-muti; non l'accetto solo per me, ma per qualunque uomo possa essere chiamato dalla fiducia della Camera e della Corona in questo luogo. Irnperocchè io credo che ogni interesse d'istruzione congiunto ad un grande interesse di carità e di beneficenza debba stare egualmente a cuore di tutti.
Io ho domandato la parola per sciogliere un dubbio dell'onorevole Bertani. Non capisco, diceva egli, come ci siano pensioni governative, mentre l'Albergo dei Poveri è pure obbligato ad ospitare gratuitamente questi infelici.
Ora, le pensioni governative sono qui come dappertutto; imperocchè il Governo, concorrendo in moltissime opere pie, opere d'istruzione, di educazione, mette come condizione del concorso che egli presta una specie di riserva per potere o proporre, o concedere alcuni posti ad infelici, i quali, per le condizioni locali di molte di queste opere pie, non potrebbero forse esservi raccolti.
D'altronde, badi l'onorevole Bertani, le pensioni, di cui egli parlava, hanno consumato il fondo del 1872; dappoi tutto rimase a carico dell'Albergo dei Poveri. È quindi sciolto il suo dubbio.
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