"A quanto vedo sei un bravo figlio, pieno di pietà filiale. Questo ti sarà certo messo in conto. Ma spero che tu mi dica dove abita l'immortale, perché possa vederlo."
"Non è affatto lontano. Questa montagna si chiama Monte della Terrazza degli Dei di un Pollice Quadrato - vale a dire il cuore; l'immortale vive nella Grotta della Luna Pendente e delle Tre Stelle, e si chiama il patriarca Subhûti. In vita sua ha avuto innumerevoli discepoli. Al momento ce ne sono quaranta o cinquanta che praticano sotto la sua guida. Segui questo sentiero, cammina verso sud per sei od otto li e sarai arrivato."
"Amico" insisté il re scimmia trattenendo il boscaiolo per la mano "vieni con me. Se ne ricavo beneficio, non dimenticherò la bontà che avrai avuto di accompagnarmi."
"Non te l'ho appena detto? Non vuoi capire! Non ti entra nella zucca? Se vengo, chi lavorerà per me? Chi si occuperà della mia vecchia madre? Io devo raccogliere le fascine. Vacci tu, se vuoi."
Il re scimmia non poté che congedarsi. Uscì dalla fitta foresta, cercò il sentiero, discese il fianco della montagna e, sette od otto li più lontano, scorse una dimora rupestre. Il posto era superbo:
Tavolozza cangiante di brume e nebbioline
Rende di sole e luna i riflessi dorati:
Mille cipressi, diecimila snelli bambù!
Vecchi cipressi dipingono in verde
La metà dello spazio. Bruma azzurra
Sfuma dentro la gola le canne dei bambù.
Un broccato di fiori si distende all'ingresso.
Come profuma all'imbocco del ponte
L'erba di diaspro!
Sopra i bordi sporgenti cresce scuro lichene.
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