Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Ragazzino immortale, sono un discepolo in cerca del Tao e dell'immortalità, e mi guarderei bene dal far baccano."
     "Tu saresti in cerca del Tao?" chiese il ragazzino sorridendo.
     "Sì."
     "Il maestro si era appena alzato dal giaciglio per salire in cattedra e parlare del Tao; ma ancor prima di annunciare il tema mi ha detto di aprire la porta: 'È arrivato un aspirante del Tao e aspetta fuori; va a riceverlo!' Suppongo che sia tu."
     "Certo che sono io!" scoppiò a ridere il re scimmia. "Sono proprio io!"
     La nostra scimmia si rassettò gli abiti e, con aria dignitosa, seguì il ragazzo nelle profondità della grotta, ammirando di passaggio file d'alcove profonde e torri d'agata, palazzi di perle e celle di madreperla, senza parlare di graziosi angolini che non si finirebbe mai di descrivere. In breve, fu condotto dritto alla pedana di diaspro su cui sedeva solennemente il patriarca Subhûti, circondato da una trentina di immortali di rango inferiore, che si tenevano in disparte ai due lati. In effetti il maestro era


     Immortale d'oro del Grande Risveglio,
     Subhûti, meraviglia in occidente.
     Al di là della morte e della nascita,
     Capace delle tre concentrazioni,
     Ogni cosa comprende e compatisce.
     Vuota e cangiante, libera e spontanea,
     Tutto può far la sua propria natura.
     Possiede forza, età, maestà del cielo,
     Maestro della Legge, Illuminato!

     Alla sua vista il Bel Re Scimmia si gettò a terra per prosternarsi e battere la fronte al suolo innumerevoli volte, ripetendo:
     "Maestro, maestro! Io, tuo discepolo, ti rendo omaggio con cuore sincero; gli omaggi di un cuore sincero!"


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