Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 68
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Atterrito dal discorso, Scimmiotto si profuse in inchini e prosternazioni:
     "Spero ardentemente che vostra eminenza, nella sua grande mansuetudine, si degnerà di insegnarmi il modo per sottrarmi alle tre calamità. Saprò essergliene eternamente grato."
     "Non c'è niente di più facile. Solo che non te lo posso insegnare, perché sei diverso dagli altri."
     "Ho anch'io testa rotonda rivolta al cielo e piedi quadrati posati per terra, quattro membra e nove aperture, cinque viscere e sei organi: perché sarei diverso dagli altri?"
     "È vero che sembri un uomo, ma non hai guance."
     In effetti la scimmia aveva le guance incavate e la bocca appuntita. Scimmiotto si tastò la faccia con la mano e si mise a ridere: "Maestro, non avete fatto bene i conti. Non avrò guance, ma la mia bocca ha tasche naturali che le compensano ampiamente."

     "Va bene. Che metodo vuoi imparare? C'è quello dell'Orsa Maggiore, con trentasei trasformazioni, e quello degli influssi ctonii che ne ha settantadue."
     "Il vostro discepolo vorrebbe accumulare il più possibile: studierò le settantadue."
     "Se è così avvicinati, che ti insegno le formule."
     E gli bisbigliò all'orecchio chissà quali meravigliose procedure. Come Scimmiotto apprendeva un trucco, ne sapeva cento: ripeté a mente più volte le formule magiche, fece un po' di pratica e seppe servirsi a perfezione delle settantadue trasformazioni.
     Un giorno che il patriarca, con i suoi discepoli, si godeva il tramonto davanti alla grotta delle Tre Stelle, gli chiese: "Scimmiotto, hai finito?"


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]