"So, so!"
Quando il grande santo, resosi invisibile, penetrò nella cella, i due ragazzi non c'erano più; dopo aver mangiato i frutti, erano ritornati nella sala a conversare con il monaco cinese. Scimmiotto cercò in tutti gli angoli qualcosa che assomigliasse a un martelletto d'oro, e finì per scoprire una piccola barra di oro rosso, lunga un paio di piedi e grossa un pollice, appesa al graticcio della finestra; a un capo s'ingrossava alle dimensioni di una testa d'aglio, l'altro capo era forato e vi passava una funicella di lana verde, che serviva appunto per appenderla.
"Sarà questo il martelletto d'oro" si disse Scimmiotto; lo prese e uscì dalla cella. Corse dietro l'edificio, spinse una porta e si trovò in un bel giardino. Eccolo qua:
Le barriere vermiglie, le balaustre preziose,
Minuscole colline, vallette deliziose,
Fiori rari e svettanti bambù nel cielo azzurro.
Lo snello padiglione quasi scompare immerso
Fra i rami traboccanti di un gigantesco salice.
Terrazza della luna, che alti pini colorano.
L'erba verde è trapunta di rosse melagrane.
L'orchidea delle sabbie dà riflessi azzurrini
All'acqua del ruscello, che scorre inesauribile
Riflettendo le grandi chiome che la proteggono [...]
Luogo più incantatore non potresti trovare:
È certo il più bel parco fiorito d'Occidente.
Scimmiotto non si stancava di contemplare. Poi scoprì un'altra porticina e, spingendola, si trovò nell'orto:
Si trovano i legumi delle quattro stagioni:
Spinaci, porri, bietole, con sedani ed epatiche,
Germogli di bambù, zenzero, agli e cipolle,
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