"Mia cara donatrice, non è forse scritto nei santi libri? Finché i genitori sono in vita, il figlio non si allontanerà da casa; se le circostanze dovessero renderlo inevitabile, dirà almeno chiaramente dove va.(28) Non solo i vostri genitori sono in vita, ma vi hanno dato un marito; dovrebbe essere lui ad adempiere il vostro voto. Come mai camminate sola sulla montagna senza alcuna protezione? Non è il comportamento che conviene a una donna perbene."
"Maestro" corresse il tiro la giovane donna con un largo sorriso, "mio marito è andato con alcuni braccianti a zappare i campi in una valle lungo il fianco settentrionale della montagna. Quello che sto portando è il loro pasto di mezzodì. Con tutti i lavori che si devono fare in questa stagione della sesta luna, non c'era nessun'altro a disposizione da mandare, e i miei genitori sono troppo vecchi: ecco perché mi sono messa in cammino da sola. Non mi aspettavo di incontrarvi, ma quando vi ho veduto ho pensato a quanto mio padre e mia madre amano le opere buone; sono sicura che, se fossero qui, preferirebbero offrire il cibo ai monaci. Perciò sarò felice di farvi questa umile offerta, se non la disdegnate."
"Vi ringrazio" sospirò Tripitaka; "ma uno dei miei discepoli è andato a cogliere della frutta e ritornerà da un momento all'altro. Non oso mangiare ciò che mi offrite, perché vostro marito, se lo sapesse, ve ne farebbe rimprovero; e la colpa sarebbe del povero monaco che sono."
"Maestro" insisté la giovane donna, aumentando la seduzione del suo aspetto per forzare il rifiuto di Tripitaka, "il gusto di fare elemosine dei miei genitori non è niente a paragone dell'amore del bene che anima mio marito: la sua vita è tutta consacrata a costruire ponti, riparare strade, sostenere gli anziani e compatire i poveri. Quando saprà che ho dato a voi il suo pranzo, maestro, non solo non mi sgriderà, ma mi amerà più di prima."
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