A queste parole il bestione non osò replicare, per timore di rimediarci un'applicazione del randello. Non poté far altro che borbottare qualche parola d'addio e rimettersi in cammino.
Scimmiotto, vedendolo partire, gli mise alle calcagna due agili scimmiette con l'incarico di ascoltare i suoi soliloqui.
In effetti dopo tre o quattro li, ai piedi della montagna, Porcellino si volse indietro, tese il dito nella direzione da cui veniva e incominciò a vituperare Scimmiotto: "Scimmia del cazzo, lui preferisce fare il mostro che il bonzo! Che bel macaco! Avevo le migliori intenzioni di pregarlo di ritornare, ma non ne vuol sapere. E allora resti dov'è!"
Avanzò di qualche passo e riprese le sue invettive.
Le scimmiette corsero a presentarsi a rapporto: "Grande santo, signore e padre, non ci si può fidare di quel Porcellino: parla come un manovale e vi insulta a ogni passo."
Scimmiotto si arrabbiò e urlò: "Portatemelo qui!"
La massa delle scimmie si precipitò sul bestione per riportarlo indietro, e lo sommerse acchiappandolo per i capelli, per le orecchie, per la coda, per ogni singolo pelo.
Se poi non sapete che trattamento ebbe Porcellino e se riuscì a scamparla, ascoltate il seguito: ci troverete tutti i particolari.
CAPITOLO 31
STORIA D'AMORE ASTRALE
IN CUI PORCELLINO SI APPELLA AL SENSO DI GIUSTIZIA DEL RE SCIMMIA, E SCIMMIOTTO ABBATTE ALLA FINE IL MOSTRO GRAZIE ALLA SUA SAGGEZZA.
Quando Fraternità si ricongiunge
Alla Giustizia, la Legge ritorna
Alla sua fonte. Il metallo ed il legno
Formano giusto frutto uniti insieme
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