Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Ti racconterò tutto. Dopo la tua partenza riprendemmo il viaggio e, in una pineta, il maestro smontò da cavallo e mi chiese di andare in cerca di elemosine. Camminai molto senza trovare nemmeno una capanna; ero stanco e schiacciai un pisolino, senza pensare che Sabbioso sarebbe venuto a cercarmi e il maestro sarebbe rimasto solo. Sai che non ama restare seduto a lungo: si mise a passeggiare, uscì dalla foresta e vide una pagoda con il tetto dorato che prese per un monastero. Era invece la residenza del mostro Veste Gialla, che si impadronì di lui. Quando, con Sabbioso, ritornammo indietro, trovammo solo il cavallo e i bagagli: il maestro era scomparso. Lo cercammo fino all'ingresso della grotta e combattemmo con il mostro. Intanto, dentro la grotta, il maestro aveva trovato una salvatrice: era la terza principessa del re del paese degli Elefanti Sacri, rapita dal mostro, che liberò il maestro e gli affidò una lettera per i suoi genitori. Quando il re ricevette la lettera, chiese al maestro di catturare il mostro e di ricondurre la figlia. Come sai, il vecchio non sarebbe capace di sottomettere nemmeno una lucertola: perciò toccò a noi di ritornare sul posto a combattere. Ma non avevamo fatto i conti con i grandi poteri del mostro: questa volta toccò a Sabbioso di restare prigioniero; io fui vinto e scappai a nascondermi nell'erba. Il mostro prese l'aspetto di un distinto letterato, andò a corte e trasformò il nostro maestro in una tigre. Non era rimasto che il cavallo bianco, il quale riprese il suo aspetto di drago e partì in cerca del maestro. Non lo trovò da nessuna parte, ma scoprì il mostro che beveva tutto solo in una sala del palazzo. Si mutò in fanciulla di corte e cercò di colpirlo durante una danza della spada, ma fu invece colpito lui a una gamba da un grosso candelabro. È stato il drago a suggerirmi di venirti a cercare; ha detto che sei buono e giusto, che avresti dimenticato i torti passati e saresti certo venuto a soccorrere il maestro. Ora ti prego di non dimenticare l'adagio: maestro per un giorno, padre per la vita. Bisogna proprio tirarlo fuori da questo pasticcio."


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