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      Infatti è evidente che una tale determinazione è solo possibile in base alle ricerche delle scienze naturali e della psicologia, e però in nessun caso essa può precedere questa ricerca. L'unica premessa sin dal principio in commune così alla scienza naturale come alla psicologia, sta piuttosto nella coscienza, accompagnante ogni esperienza, che da questa oggetti sono dati ad un soggetto; senza che però si possa con ciò parlare di una conoscenza delle condizioni che stanno a base di questa distinzione tra soggetto e oggetto, o di determinati caratteri pei quali un fattore si distingue dall'altro. Anche l'espressioni soggetto e oggetto si devono dunque in questo rapporto considerare solo come un'anticipazione per la quale distinzioni che appartengono a una riflessione logica già compiuta, vengono applicate allo stadio dell'esperienza originaria.
      Per quanto si è detto, le interpretazioni dell'esperienza secondo la scienza naturale e la psicologia si integrano a vicenda, non solo perchè la prima considera gli oggetti astraendo il più possibile dal soggetto e la seconda invece si occupa della parte che prende il soggetto nella formazione dell'esperienza, ma anche nel senso che ambedue assumono una posizione diversa di fronte ad ogni singolo dato dell'esperienza. Poichè la scienza della natura cerca scoprire come gli oggetti sono costituiti senza alcun riguardo al soggetto, la conoscenza che essa ci offre è di natura mediata o concettuale, in luogo degli oggetti immediati dell'esperienza, sono ad essa sottoposti i concetti degli oggetti ai quali si giunge mediante l'astrazione degli elementi soggettivi delle rappresentazioni.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452