Quando si dà maggior valore all'oggetto dell'esperienza immediata, nasce la psicologia intellettualistica, che cerca derivare tutti i processi psichici, anche i sentimenti soggettivi, gl'impulsi, i primi movimenti della volontà dalle rappresentazioni, o, come anche queste possono essere dette, a causa della loro importanza per la conoscenza oggettiva, dai processi intellettivi. Se all'opposto si dà valore principale al modo in cui l'esperienza immediata sorge nel soggetto, allora nasce un indirizzo, il quale accorda ai moti soggettivi, che non si riferiscono ad oggetti esterni, un posto egualmente importante che alle rappresentazioni. Questa psicologia può essere detta psicologia volontaristica, a causa dell'importanza che essa riconosce ai processi della volontà fra tutti i processi soggettivi. Fra i due indirizzi della psicologia empirica (3), che si distinguono per la generale concezione dell'esperienza interna, la psicologia del senso interno è quella che tende anche all'intellettualismo. Essa infatti, essendo il senso interno paragonato ai sensi esterni, considera principalmente quei dati psichici dell'esperienza, che sono offerti quali oggetti al senso interno, allo stesso modo che gli oggetti naturali ai sensi esterni. La natura di oggetti si crede d'altra parte possa essere attribuita, fra tutti i dati dell'esperienza, soltanto alle rappresentazioni, e precisamente perchè esse vengono considerate proprio come immagini degli oggetti che stando fuori di noi, ci sono dati dai sensi esterni.
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