Quando invece si tratta solo della natura reale degli oggetti, senza riguardo alla loro formazione e alle loro variazioni, allora la semplice osservazione è per lo più sufficiente. In questo senso sono, ad es., la mineralogia, la botanica, la zoologia, l'anatomia, la geografia ed altre simili, scienze di pura osservazione, fintanto che in esse non siano introdotti, come spesso avviene, problemi fisici, chimici, fisiologici; in una parola, quei problemi che si riferiscono a processi naturali.
2. Se trasportiamo queste considerazioni alla psicologia, appare tosto manifesto che essa, pel proprio contenuto, è senz'altro costretta a tenere lo stesso cammino di quelle scienze, nelle quali un'osservazione esatta è possibile solo sotto la forma di osservazione sperimentale, e che però essa non può mai essere una scienza di pura osservazione. Infatti il contenuto della psicologia risulta di processi e non di oggetti persistenti. Per indagare esattamente l'apparizione e il decorso di questi processi, la loro composizione e le relazioni reciproche delle loro diverse parti, noi dobbiamo prima di tutto produrre a nostra volontà quell'apparizione, e poterne variare secondo il nostro intento le condizioni; il che è possibile solo per mezzo dell'esperimento e non coll'osservazione pura. A questa ragione generale se ne aggiunge per la psicologia una speciale, che non esiste egualmente poi fenomeni naturali. Siccome in questi noi facciamo astrazione dal soggetto conoscente, ci è possibile servirci, sotto certe condizioni, della semplice osservazione; e sopratutto se essa, come nell'astronomia, viene favorita dalla regolarità dei fenomeni, ci è dato determinare con sufficiente sicurezza il contenuto oggettivo dei fenomeni.
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