Se noi vogliamo studiare il modo psicologico in cui sorge una rappresentazione, noi non possiamo usare alcun altro metodo che quello di imitare questo processo nel suo svolgimento naturale. In questo modo abbiamo il grande vantaggio di potere volontariamente variare le rappresentazioni stesse, facendo variare le combinazioni degli stimoli agenti nelle rappresentazioni, e così di giungere ad una spiegazione dell'influenza che ogni singola condizione esercita sul nuovo prodotto. Le rappresentazioni della memoria non sono, è ben vero, direttamente suscitate da impressioni sensibili esterne, bensì le seguono solo dopo un tempo più o meno lungo; ma è chiaro che anche sulle loro proprietà, e specialmente sul rapporto loro alle rappresentazioni primarie svegliate da impressioni dirette, si giunge alla più sicura spiegazione quando non ci si affidi alla loro casuale apparizione, ma si tragga vantaggio di quelle immagini che sono lasciate dagli stimoli precedenti in un modo sperimentalmente regolato. Non altrimenti si fa coi sentimenti e coi processi volitivi; noi li potremo porre nella condizione più opportuna ad un'esatta ricerca, se a nostra volontà produrremo quelle impressioni che secondo l'esperienza sono regolarmente legate alla reazione del sentimento e del volere. Non v'è quindi alcuno dei fondamentali processi psichici pel quale non
sia possibile usare il metodo sperimentale ed egualmente alcuno per la cui ricerca questo metodo non sia richiesto da ragioni logiche.
3. Invece l'osservazione pura, la quale è pur possibile in molti campi della scienza naturale, nel senso esatto è impossibile dentro il dominio della psicologia individuale a causa dell'intero carattere del processo psichico.
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