36) si potrebbe ritenere che diversi stimoli fisici, i quali presentino le stesse sensazioni, determinino anche la stessa eccitazione fotochimica nella retina; che siano quindi tante speci e gradi di processi fotochimici, quante sono le speci e i gradi di sensazione che noi possiamo distinguere. Su questa conclusione infatti si basa ciò che noi sappiamo intorno ai sostrati fisiologici delle sensazioni luminose, non avendo l'indagine dei processi fisiologici della stimolazione luminosa condotto fino ad ora a un risultato più lontano di questo: che l'eccitazione è con ogni probabilità un processo chimico.
25. Coll'ipotesi che la stimolazione luminosa si fondi su processi chimici della retina, si può anche spiegare la persistenza relativamente lunga della sensazione, dopo che è cessata l'eccitazione (pag. 33). Questa persistenza essendo riferita all'oggetto considerato come stimolo, è detta l'immagine consecutiva dell'impressione. L'immagine consecutiva appare prima colle proprietà di chiarore o di colore eguali allo stimolo; epperò bianca per oggetti bianchi, nera per neri e colorata nello stesso colore per colorati (immagine positiva o di egual colore); ma dopo breve tempo essa passa per le impressioni acromatiche nel chiarore contrario, bianco in nero, nero in bianco; per le cromatiche nel colore contrario o complementare (immagine consecutiva negativa o complementare). Quando agiscano all'oscuro stimoli luminosi di breve durata, è possibile che questo passaggio si ripeta più volte; all'immagine negativa segue di nuovo una positiva e così via, di modo che si dà un oscillare delle sensazioni fra le due fasi d'immagine consecutiva.
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