Si può ottenere una misura della rapidità con cui variano i segni locali, se si fanno agire due impressioni, vicine tra loro, sopra una parte della pelle. Fintanto che la distanza delle impressioni sta nella regione di segni locali qualitativamente non distinguibili, esse sono percepite come un'impressione unica, ma tosto che quei limiti sono sorpassati, le impressioni sono separate spazialmente. Questa distanza minima di due impressioni, ancora appena distinguìbile, è detta soglia spaziale del tatto. Essa varia da 1 a 2 mm. (punta della lingua e delle dita), sino a 68 mm. (dorso, parte superiore del braccio, della gamba). Sulle parti dei punti di pressione (pag. 37) distanze ancora più piccole possono essere percepite con un favorevole impiego degli stimoli. Inoltre la soglia spaziale dipende dalle condizioni dell'organo e dall'influenza dell'esercizio. Per il primo fatto nei fanciulli, nei quali evidentemente le differenze di struttura, condizione dei segni locali, sono notevolmente a più piccola distanza, è minore che negli adulti, e a causa dell'esercizio essa è pei ciechi, specie nei polpastrelli delle dita, di cui essi usano prevalentemente per tastare, minore che nei non ciechi.
5. La localizzazione delle impressioni tattili, e con essa l'ordine spaziale di una pluralità di queste impressioni, come insegna la suddescritta cooperazione delle rappresentazioni visive delle parti toccate del corpo, si fondano negli uomini normali non su un'originaria qualità spaziale dei punti della pelle e neppure su una primaria funzione spaziale dell'organo tattile, ma presuppongono le rappresentazioni spaziali del senso della vista.
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