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      7. Con quest'ultima ipotesi, pur non tenuto conto della sua inverosimiglianza psicologica, non si saprebbe accordare l'influenza che l'esercizio ha nella distinzione dei segni locali e delle differenze di movimento. Dopo ciò, non resta altro che riporre anche qui, come pei non ciechi (pag. 86), l'origine della rappresentazione spaziale nelle combinazioni empiricamente date delle sensazioni stesse. Queste combinazioni consistono in ciò, che nel percorrere le impressioni tattili esteriori, a due sensazioni a e b aventi una determinata differenza di segni locali corrisponde sempre una determinata sensazione tattile interna o accompagnante il movimento e ad una maggiore differenza di segni locali a e ccorrisponde una sensazione di movimento più intensiva ? e così via. Difatti nel tastare dei ciechi queste sensazioni tattili interne ed esterne sono date sempre in questa regolare connessione. Pertanto anche dal punto di vista della stretta esperienza, non si può affermare, che uno qualsiasi di quei due sistemi di sensazioni porti in se stesso, già a sè e per sè, la rappresentazione di un ordine spaziale; ma noi possiamo dire soltanto che questo ordine sorge regolarmente dalla combinazione di quei due sistemi. Mediante questo punto di vista la rappresentazione spaziale dei ciechi, determinata da impressioni esterne, può definirsi come il prodotto di una fusione di sensazioni tattili esterne e dei loro segni locali qualitativamente graduati con sensazioni tattili interne intensivamente graduate.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452