Pagina (159/452)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sembra che quest'ultime abbiano nei ciechi un compito di gran lunga maggiore che nei non ciechi per l'orientazione dei movimenti del corpo nello spazio. Il cieco ha rappresentazioni dei propri movimenti affatto incerte, fintanto che non viene loro in soccorso tasteggiando gli oggetti esterni. E a questo scopo tornano a lui opportuni e il maggiore esercizio del senso tattile esterno e l'acuita attenzione diretta su di esso. Una prova di ciò ci è data dal cosidetto "senso della distanza" proprio dei ciechi. Esso consiste nella capacità di percepire ad una certa distanza, senza un contatto diretto, corti ostacoli, ad es., una parete vicina. Si può sperimentalmente dimostrare che questo "senso della distanza" si compone di due fattori: in primo luogo di una eccitazione tattile molto debole sulla pelle della fronte, prodotta dalla resistenza dell'aria; e secondariamente di una modificazione nel suono del passo. Quest'ultimo fattore agisce come un segnale, che l'attenzione acuisce sufficientemente, affinchè possano essere percepite quelle deboli eccitazioni tattili. Il "senso della distanza" non funziona più, se si eliminano quelle eccitazioni tattili, avvolgendo un panno attorno alla fronte, oppure se si soffoca il passo.
      12. Oltre le rappresentazioni delle posizioni e dei movimenti delle singole parti del corpo, noi possediamo anche una rappresentazione della posizione e del movimento dell'intero corpo, e quelle prime rappresentazioni solo per la loro relazione a quest'ultima passano da un significato semplicemente relativo ad uno assoluto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452