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      E poichè quest'imagine per la sua piccolezza lascia campo a un gran numero d'impressioni contemporanee e poichè la luce, per la sua energia di penetrazione nello spazio, agisce ora su oggetti lontani ed ora su vicini, il senso della vista acquista, in assai più alto grado che il senso dell'udito, il significato di senso della distanza. Infatti la luce può essere percepita ad una distanza incomparabilmente maggiore che il suono; inoltre il soggetto percipiente pone a varia distanza direttamente solo le rappresentazioni visive, quelle uditive invece sempre solo indirettamente, giovandosi della rappresentazione visiva dello spazio.
      14. Dopo di che ogni rappresentazione visiva può sempre, avuto riguardo alle sue proprietà spaziali, essere scomposta in due fattori: 1° nell'orientazione reciproca dei singoli elementi di una rappresentazione; 2° nell'orientazione di essa al soggetto percipiente. La rappresentazione di un unico punto luminoso contiene già questi due fattori, imperocchè noi dobbiamo rappresentarci quel punto in un ambiente spaziale qualsiasi e in un certo rapporto di direzione e di distanza rispetto a noi. Anche questi fattori possono essere separati gli uni dagli altri solo mediante un'astrazione arbitraria, non mai però in realtà, perchè dal rapporto, nel quale un certo punto spaziale sta al suo ambiente, è determinato regolarmente anche il suo rapporto al soggetto percipiente. Da questa dipendenza deriva anche, che l'analisi delle rappresentazioni visive parte opportunamente dal primo dei due summenzionati fattori, e precisamente dall'orientazione reciproca degli elementi di una formazione rappresentativa, per poi venire a considerare il secondo fattore, l'orientazione della formazione al soggetto percipiente.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452