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      Se invece a poco a poco si è raggiunto uno stato stazionario, le metamorfopsie spariscono, e questo sembra avvenire non solo in quei casi nei quali è possibile ammettere un perfetto ritorno degli elementi retinici alla loro posizione primitiva, ma anche in quelli, nei quali ciò è assolutamente inverosimile a causa dell'estensione dei processi. In questi ultimi casi si deve però ammettere il costituirsi di una nuova relazione dei singoli elementi ai punti corrispondenti del campo visivo(). Questa conclusione trova una conferma quando si osservi negli occhi normali il graduale addattamento ad imagini contorte prodotte da esterni sussidi ottici. Se si armano gli occhi di una lente prismatica, si producono di solito strane e disturbanti contorsioni d'imagini, sembrando piegati i contorni dritti e quindi contorte le forme degli oggetti. Queste contorsioni scompaiono a poco a poco completamente, quando si continui a portare la lente, ma possono comparire in senso opposto, se la lente è abbandonata. Tutti questi fenomeni si spiegano solo quando si presupponga che la localizzazione spaziale anche pel senso visivo non è affatto originaria, ma acquisita.
      17. Colle sensazioni retiniche anche altri elementi psichici partecipano dell'ordine reciproco spaziale delle impressioni luminose. Le proprietà fisiologiche dell'organo visivo ci richiamano innanzi tutto alle sensazioni che accompagnano i movimenti dell'occhio. Questi movimenti compiono infatti, per la misura delle estensioni nel campo visivo, lo stesso ufficio che i movimenti tattili per la misura delle impressioni tattili, con questa sola differenza, che anche qui i processi alquanto rozzi dell'organo tattile si ripetono in forma più fine e perfetta.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452