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      Le prime obbediscono a questa regola: gli angoli acuti sono stimati in più, gli ottusi in meno, e le linee limitanti gli angoli variano la loro direzione in modo corrispondente. Per le illusioni di estensione vale la regola seguente: i movimenti obbligati e interrotti sono più faticosi dei movimenti liberi e continui, e perciò le linee rette, che costringono a fissare, sono giudicate maggiori delle distanze dei punti, ed ugualmente le linee rette, interrotte da più punti, paiono maggiori delle linee condotte senza interruzione.
      Il fatto, che nel campo del senso tattile è analogo alle illusioni degli angoli, consiste in ciò, che si è inclinati a giudicare in più i piccoli movimenti dell'articolazione, in meno i grandi; una regola questa, che può essere ricondotta al seguente principio generale: per un movimento di estensione ristretta è richiesto un impiego di energia relativamente maggiore che per un movimento di più notevole estensione, essendo necessaria più energia per il muoversi che per il mantenersi in moto. L'illusione, che nell'organo tattile è analoga all'apprezzamento in più delle linee interrotte più volte, sta pure in ciò, che un'estensione stimata da un organo tattile mediante il movimento appare più piccola, quando essa è misurata da un singolo movimento continuato, di quando lo è da un movimento più volte interrotto. Anche qui la sensazione corrisponde al consumo di energia, e questo naturalmente è maggiore in un movimento più volte interrotto che in un movimento continuo.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452