E però l'illusione, per cui si giudicano maggiori le estensioni lineari divise, vale anche per l'occhio, s'intende solo, finchè dalla divisione non sorgano motivi d'ostacolo all'occhio nel movimento sull'estensione divisa. E questo è il caso, quando si ha, ad es., un unico punto di divisione; imperocchè esso ci costringe a guardare con occhio fisso. Se si confronta una linea divisa in un solo punto con una linea continua, si è inclinati a percepire la prima con occhio in riposo, fissando il punto di divisione, l'altra invece con occhio in movimento; corrispondentemente l'estensione continua appare in questo caso maggiore che quella divisa.
20a. Tutte le illusioni costanti e variabili di direzione e di estensione, per distinguerle da altre illusioni ottiche che provengono da deviazioni diottriche, vengono indicate come "illusioni geometrico-ottiche", perchè s'incontrano soprattutto nella costruzione di figure geometriche. In questa espressione però oltre alle aberrazioni che si fondano sulla proprietà del meccanismo di movimento, sono comprese anche quelle della misura visiva, che riposano sulle leggi delle associazioni di rappresentazione, delle quali più tardi tratteremo. Queste pertanto possono essere specificamente dette "illusioni di associazione". Qui trova luogo, ad es., il fatto che un'estensione o un angolo di data grandezza visti insieme a una estensione o ad un angolo più piccoli paiono più grandi, e nel caso opposto più piccoli; fatto questo che è evidentemente in tutto analogo al contrasto di luce e di colore (pag.
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