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      55). Tali effetti associativi si collegano anche colle suddescritte illusioni variabili di direzione e di estensione nel senso, che le illusioni prodotte dalla influenza delle diverse energie di movimento sono messe in accordo colle proprietà delle imagini retiniche da una percezione prospettiva di profondità delle figure disegnate sul piano. Così, ad es., una linea retta suddivisa non soltanto ci pare maggiore di una linea retta di uguale grandezza ma continua, ma di più noi la collochiamo ad una maggiore distanza, secondo la regola, alla quale ubbidiscono le nostre percezioni a causa di numerose associazioni: oggetti sotto uguale angolo visivo ci paiono tanto maggiori quanto maggiori sono le distanze alle quali le collochiamo. Queste illusioni prospettive di associazione, avendo in esse grande importanza il paragone colle imagini retiniche, nascono più spesse nello sguardo fisso, che nello sguardo in movimento, e costituiscono nel tempo stesso un carattere utile per distinguere le illusioni costanti dalle variabili, imperocchè in queste generalmente non si osservano le rappresentazioni secondarie di prospettiva. Più a lungo sulle illusioni d'associazione v. sotto al § 16, 9; sul contrasto spaziale § 17, 11.
      21. Se le illusioni della misura visiva, tanto le costanti quanto le variabili, dimostrano l'immediata dipendenza della percezione di direzioni ed estensioni spaziali dai movimenti dell'occhio; con questa conclusione si accorda anche il risultato negativo, che la disposizione degli elementi retinici, specialmente la compattezza loro, non esercita una notevole influenza, in condizione normale, sulle rappresentazioni della direzione e della grandezza.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452