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      Se un solo punto luminoso è dato nel campo visivo, a causa del potere di riflessione, che lo stimolo esercita, già da noi esaminato (pag. 104), ambedue le linee di visione si dirigono su di esso in modo che la sua immagine si trovi per ogni lato nel centro della retina, mentre anche gli apparati di accomodazione si addattano alla distanza del punto. Il punto che in tal guisa si disegna in ambedue gli occhi sul centro della retina, è veduto semplice e nel tempo stesso in una determinata direzione e distanza dal soggetto percipiente.
      Quest'ultimo è di solito rappresentato da un punto situato nella testa, il quale può essere determinato come il punto medio delle rette congiungenti i punti di rotazione dei due occhi. Si chiami punto d'orientazione del campo visivo il punto in questione, e linea di orientazione la retta tirata da quel punto, al punto di convergenza delle linee di visione o al punto fissato all'esterno. Quando si fissa un punto nello spazio, si ha sempre una rappresentazione abbastanza esatta della direzione delle linee di orientazione. Questa rappresentazione è prodotta dalle sensazioni tattili interne legate alla posizione degli occhi, sensazioni che sono molto notevoli per l'intensità loro in posizioni degli occhi fortemente eccentriche. Essendo queste sensazioni distintamente percettibili già nel singolo occhio, la localizzazione della direzione nella visione monoculare è altrettanto perfetta, quanto nella binoculare, con questa sola differenza, che in quella la linea di orientazione coincide generalmente colla linea di visione().


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452