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      Questa proposizione è chiarita dal fatto, che la condizione di una regolare combinazione dei segni locali della retina colle sensazioni di tensione accompagnanti la convergenza, come sopra (pag. 108) abbiamo appreso per l'origine della rappresentazione di profondità, è manifestamente adempiuta, solo allorquando sono date impressioni determinate, che suscitano segni locali ad esse corrispondenti.
      30. Se invece la suddetta condizione non è soddisfatta, ma sorge solo un'imperfetta e indeterminata rappresentazione delle diverse distanze relative dei due punti dal soggetto, oppure - il che può sicuramente avvenire, solo quando si fissi intensamente un punto - se i due punti appaiono a eguale profondità, allora entra in campo sempre anche un'altra modificazione della rappresentazione: cioè soltanto il punto fissato è veduto semplice, l'altro punto è veduto doppio. Non altrimenti succede, quando si guardino oggetti estesi, i quali non siano congiunti per mezzo delle linee di fissazione col punto fissato binocularmente. Le immagini doppie così prodotte si trovano dalla stessa parte del luogo della loro origine, cioè la destra appartiene all'occhio destro, la sinistra al sinistro, quando il punto fissato è situato più vicino che l'oggetto guardato; sono invece incrociate, quando quello è situato di gran lunga più lontano.
      La localizzazione binoculare di distanza o le immagini doppie sono quindi fenomeni, che stanno fra loro in immediata correlazione: quando quella è incompleta o indeterminata, sorgono queste; all'opposto quando queste mancano, quella è determinata ed esatta.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452