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      La prima di queste orientazioni ha per effetto, che all'immagine retinica rovesciata corrisponda una rappresentazione dell'oggetto diritta. Questo rapporto della localizzazione di direzione oggettiva all'imagine retinica è una conseguenza necessaria dei movimenti dell'occhio, così come il rovesciamento dell'immagine retinica è conseguenza delle proprietà ottiche dell'occhio. La nostra linea d'orientazione nello spazio è per l'appunto la linea visiva esterna o, per la vista binoculare, la linea d'orientazione media risultante dal concorso dei movimenti visivi. A una direzione della linea d'orientazione, che nello spazio esterno va verso l'alto, corrisponde nello spazio dell'imagine della retina situato dietro il punto di rotazione, una direzione in basso e viceversa. L'imagine retinica deve per l'appunto essere capovolta, perchè noi possiamo vedere gli oggetti diritti.
      32. La seconda orientazione che non manca mai, quella della distanza del campo visivo, porta con sè questa conseguenza per la reciproca orientazione delle parti del campo stesso, che tutti i punti del campo visivo sembrano disposti su una superficie concava, il cui punto medio sta nel punto d'orientazione, o per la vista binoculare nel punto di rotazione dell'occhio. Ora poichè piccole parti di una superficie sferica abbastanza grande appaiono piane, le rappresentazioni di superfici riferite a singoli oggetti sono per regola rappresentazioni di superficie piane; così, ad es., figure disegnate su un piano, come quelle della geometria piana.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452