Questo strumento mediante due prismi che, l'un verso l'altro rivolti dalla parte degli angoli taglienti, sono portati davanti agli occhi, rende possibile un'unificazione binoculare di due disegni piani, i quali corrispondono alle due imagini retiniche, prodotte da un oggetto corporeo. È così possibile studiare, in modo di gran lunga più completo che mediante l'osservazione di reali oggetti corporei, l'influenza delle diverse condizioni sulla rappresentazione di profondità, potendo esse venir variate arbitrariamente.
Si osserva, ad es., che imagini stereoscopiche complesse per lo più richiedono molti movimenti, prima che sorga una distinta rappresentazione plastica. L'effetto dello spostamento di parallasse appare inoltre, quando si osservino imagini stereoscopiche, le parti delle quali si possano muovere le une contro le altre. Tali movimenti sono accompagnati da variazioni nel rilievo, che corrispondono esattamente alle variazioni della parallasse binoculare. Poichè questa dipende dalla distanza dei due occhi, si può finalmente ottenere la rappresentazione corporea anche per quegli oggetti, che in realtà, a causa della loro grande distanza, non producono alcun effetto plastico: precisamente quando si combinano stereoscopicamente imagini di questi oggetti, che sono prese da due posizioni, la distanza delle quali è notevolmente maggiore che quella dei due occhi. Ciò avviene, ad es., nelle fotografie stereoscopiche di paesaggi, le quali non presentano i paesi nella loro realtà, ma modelli plastici di essi, che noi guardiamo da vicino.
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