Con questa condizione per l'appunto stanno in istretto legame anche le proprietà delle rappresentazioni temporali dell'udito. Innanzi tutto si distinguono dalle rappresentazioni temporali del tatto per ciò, che in esse sovente soltanto i limiti delle singole estensioni di tempo componenti un tutto rappresentativo, sono direttamente messe in risalto dalle sensazioni, così che in questo caso i rapporti reciproci di tali estensioni sono essenzialmente apprezzati in base alle estensioni, situate tra le impressioni limitanti, - estensioni, che o ci appaiono vuote o sono colmate da un contenuto diverso.
Questo è specialmente notevole nelle rappresentazioni ritmiche dell'udito. Esse generalmente sono possibili sotto due forme: come serie o continue, o poco interrotte di sensazioni di relativa durata, e come serie di battute discontinue, nelle quali soltanto i punti di divisione dei periodi ritmici sono marcati dalle esterne impressioni acustiche. In tali serie di battute, costituite da impressioni sonore affatto omogenee, le proprietà temporali delle rappresentazioni generalmente balzano più distinte che nelle impressioni continue, perchè in quelle è completamente esclusa l'influenza della qualità dei toni. Noi ci possiamo pertanto limitare all'esame di quelle, tanto più che i punti di veduta qui fissati sono valevoli anche per le serie di battute continue, nelle quali, come facilmente si comprende, la partizione ritmica è in realtà stabilita egualmente mediante limiti o dati dall'impressione esterna, o arbitrariamente a questa applicati per singoli punti di battuta.
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