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      Per tutto quanto si è detto, in questo caso è facilissimo dimostrare l'influenza degli elementi soggettivi sulla natura delle rappresentazioni di tempo. Essa si manifesta dapprima nell'azione, che la diversa velocità delle cadenze udite esercita sulla formazione delle rappresentazioni di tempo. Si osserva che esiste una determinata velocità media di circa 0,2 sec., la quale è favorevolissima per la combinazione di una pluralità di impressioni sonore, che si susseguano; ed è facile notare che essa è appunto quella, nella quale le summenzionate sensazioni soggettive e i sentimenti si manifestano in modo distintissimo nel loro alternarsi. Se si rallenta la velocità e la si porta notevolmente al di sotto di quel valore, la tensione dell'attesa diventa troppo grande e passa in un sentimento di dispiacere sempre più penoso; se si accelera invece la velocità, l'aumento dei sentimenti d'attesa è così presto interrotto che essi diventano quasi inavvertibili. Ci avviciniamo così d'ambedue i lati a un limite, in cui non è più possibile raccogliere le impressioni in una rappresentazione ritmica di tempo. Questo limite è raggiunto all'insù per una serie di battute di 1 sec. circa; all'in giù per una di circa 0,1 sec.
      8. Come questi valori danno un indizio sull'influenza, che esercita il decorso delle sensazioni e dei sentimenti necessari alla percezione dell'estensione di tempo, così la stessa influenza si rivela egualmente nella variazione, cui è soggetta la nostra rappresentazione di una estensione di tempo, quando in una grandezza oggettiva invariata vengono variate le condizioni della sua percezione.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452