6a. La vecchia psicologia, conseguente alla sua tendenza generale di dare un'interpretazione intellettualistica ai processi psichici, era solita presentare delle riflessioni logiche sulle emozioni come una teoria o quanto meno come una esposizione delle emozioni. Il più bell'esempio di questa maniera è la dottrina che dell'emozioni ci dà lo Spinoza. In questa dottrina le trattazioni psicologiche subivano per lo più l'influenza dei punti di veduta etici più di quello che fosse desiderabile nel puro interesse della psicologia. Su ciò si fondava specialmente anche quella distinzione fra emozione e passione che nella vecchia psicologia aveva una parte essenziale, intendendosi per la seconda il predominio sul volere di determinati impulsi avente la sua origine in durevoli sentimenti ed in emozioni. Kant mutò il valore di questo concetto ponendo la proprietà dell'emozione nel subitaneo sorgere e quella della passione nella direzione del sentimento fatta abitudine. Tutte queste distinzioni sono in parte di un'importanza puramente pratica e rientrano senz'altro nel dominio dello studio del carattere e dell'etica, e in parte si riferiscono a proprietà che spettano agl'indizi dell'intensità e del decorso dell'emozioni (12 segg). Psicologicamente considerate, le passioni non costituiscono affatto un dominio di processi psichici, che in qualche modo si debba separare dalle emozioni. Di fronte a questa trattazione della vecchia psicologia basantesi soprattutto su motivi di psicologia pratica, nei tempi recenti i movimenti espressivi hanno specialmente richiamato l'attenzione, cioè gli speciali fenomeni concomitanti alle emozioni che avvengono nel polso, nella respirazione e nella innervazione dei vasi sanguigni.
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Spinoza
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