Esse sono composizioni di emozioni di tensione con sentimenti di piacere e dispiacere, e in mutabile guisa anche con una direzione sentimentale eccitante o deprimente.
Come si vede il linguaggio ha foggiato per le emozioni di dispiacere una varietà di nomi di gran lunga maggiore che per quelle di piacere. Infatti l'osservazione rende probabile, che le emozioni di dispiacere presentino una maggiore differenza nelle forme tipiche di decorso e che però la loro varietà sia veramente maggiore.
12. In base all'intensità dei sentimenti, noi possiamo distinguere le emozioni in forti e deboli. Questi concetti, desunti dalle proprietà psichiche dei sentimenti, non si identificano con quelli delle emozioni steniche ed asteniche fondate sui concomitanti fenomeni fisici, ma il rapporto di quelle categorie psicologiche a queste psicofisiche è da un lato dipendente dalla qualità, dall'altro dal grado d'intensità dei sentimenti. Quindi le emozioni di piaceri deboli o mediocremente forti sono steniche, quelle invece di dispiacere diventano, se durano abbastanza a lungo, asteniche, anche quando sono di debole intensità, come cordoglio e cura. Infine le più forti emozioni, come terrore, angoscia, furia e anche una smodata allegrezza, sono sempre asteniche. E perciò la distinzione dell'intensità psichica delle emozioni è d'importanza secondaria, tanto più che emozioni per altra parte affini non solo possono presentarsi con diversa intensità, ma possono anche variare d'intensità in un medesimo decorso.
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