Si fa specialmente uso di questo controllo nei casi, nei quali si è intenzionatamente variata una condizione qualsiasi dell'esperimento, e quindi anche il decorso soggettivo del processo di volere.
Infatti si può introdurre una tale variazione già nel semplice esperimento di reazione sopra descritto, quando in vario modo si modifichi la preparazione all'atto che precede l'azione dello stimolo.
Se questa preparazione è tale che l'attesa è tutta rivolta allo stimolo agente come motivo e l'atto esterno segue solo quando lo stimolo è stato distintamente appreso, si ha la reazione completa o sensoriale, come anche vien detta. Se invece l'attesa di preparazione si dirige all'atto determinato dal motivo, così che l'atto segue al più presto possibile l'apprendimento() dello stimolo, si ha la reazione abbreviata o, come anche si dice, muscolare. Nel primo caso l'attesa come fattore rappresentativo, contiene una pallida imagine mnemonica, dell'impressione di senso già conosciuta; e questa imagine, se il tempo di preparazione dura a lungo, si presenta oscillante a volta distinta e a volta indistinta. Come fattore sentimentale è poi sempre presente un sentimento d'attesa che oscilla in simile modo, ma che di più è legato con sensazioni di tensione, appartenenti al corrispondente dominio di senso, ad es., con tensioni della membrana del timpano, dei muscoli di accomodamento ed esterni degli occhi, ecc., A questi sentimenti preparatori nel momento dell'impressione tien dietro un sentimento relativamente debole di sollievo, cioè un sentimento di sorpresa, e da questo distintamente si differenzia, come consecutivo, il sentimento eccitante che accompagna il movimento di reazione, il sentimento dell'attività colle sensazioni tattili contemporaneamente sorgenti.
| |
|