Un angolo solido formato da tre linee rette, incidenti in un unico punto, appare sporgente se si percorre dal vertice una delle rette; esso si presenta rientrante quando si parte dall'estremità opposta della retta e si termina al vertice, ecc. In questo e in altri casi congeneri l'assimilazione è stabilita da queste regole: l'occhio nel movimento sulle linee di fissazione degli oggetti passa dai punti più vicini ai più lontani; nello sguardo in riposo suole posarsi sulle parti di un oggetto situate più vicine.
In altri casi le illusioni geometrico-ottiche già ricordate nel § 10 (19 e 20) fondate sulle leggi di movimento dell'occhio producono, come effetto secondario, certe rappresentazioni di profondità, che stabiliscono una compensazione tra le illusioni di estensione e di direzione e la corrispondente conformazione normale dell'imagine della retina. E però, ad es., una linea retta divisa pare maggiore che una egualmente grande non divisa (pag. 101), quindi tendiamo a porre la prima a distanza maggiore della seconda. Poichè qui, malgrado la diversa stima di grandezza determinata da diverso sforzo di movimento, le due linee occupano posizione di retine egualmente grandi, questa contraddizione viene eliminata a causa della diversa rappresentazione di distanza. Infatti, se di due linee, delle quali le imagini retiniche sono eguali, una sembra maggiore, questa nelle solite condizioni della vista deve provenire da un oggetto più lontano. Se una retta è tagliata da un'altra ad angolo acuto, a causa di un'altra illusione, fondata sulle leggi del movimento si stima maggiore l'angolo acuto (pag.
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