Però nel processo del conoscere sensitivo non ha luogo una reale subsunzione logica, siccome non esiste uno sviluppato concetto generale, al quale possa essere subordinato. L'equivalente psicologico di una tale subsunzione sta piuttosto solo nell'essere l'impressione riferita a un numero indeterminatamente grande di oggetti. E ora poichè questo riferimento presuppone l'anteriore rappresentazione di oggetti diversi che concordino soltanto in certe proprietà, tanto più il processo del conoscimento psicologico coincide con una comune assimilazione, quanto più famigliare è la classe di oggetti alla quale l'oggetto appartiene, e quanto più questo concorda coi caratteri generali della classe. Ma poi anche il sentimento proprio ai processi di conoscimento e riconoscimento decresce in eguale misura e da ultimo sparisce interamente, e allora noi in questi casi dell'incontro di oggetti di natura comune non parliamo più affatto di un processo di conoscimento. Questo processo anche in tali casi si manifesta distintamente tosto che l'assimilazione incontri qualche arresto, o perchè la rappresentazione di quella certa classe di oggetti sia divenuta insolita, o perchè il singolo oggetto offra proprietà eccezionali. Allora qui l'associazione simultanea può cedere il passo alla successiva, diventando apprendimento e conoscimento due processi susseguentisi. In egual misura anche il sentimento di conoscimento appare ora come un sentimento specifico, che è affine certamente al sentimento di contezza, ma che però, in conformità alle diverse condizioni di sua origine, si distingue in modo caratteristico specialmente per il suo decorso nel tempo.
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