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      L'attività fantastica presenta due gradi di sviluppo. Il primo, più passivo, deriva immediatamente dalle solite funzioni della memoria. Esso si trova continuamente nel corso del nostro pensiero sotto la forma di anticipazione del futuro ed esercita, come preparazione dei processi di volere, un'ufficio importante nello sviluppo psichico. In guisa analoga esso può anche svolgersi come se col pensiero volontariamente ci trasportassimo in imaginarie condizioni di vita o in successioni di fenomeni esterni. Il secondo grado di sviluppo, quello più attivo, sta sotto l'influenza di rappresentazioni finali saldamente ritenute e presuppone un più alto grado di volontaria costituzione delle imagini fantastiche e una più alta misura di azioni, in parte d'arresto in parte di scelta, di fronte alle imagini mnemoniche che sorgono spontaneamente. Già la sintesi originaria della rappresentazione totale è qui più sistemata. Una rappresentazione totale sorta già una volta è più saldamente ritenuta e scomposta nei suoi componenti da un'analisi più completa; in essa questi componenti costituiscono spesso rappresentazioni totali di nuovo subordinate, alle quali si può applicare lo stesso processo di analisi. In tal guisa il principio della divisione organica secondo un fine domina tutti i prodotti e i processi dell'attività fantastica attiva. E in più evidente maniera questo appare nei prodotti dell'arte. Già nella comune azione libera della fantasia si trovano in questa relazione i più varii passaggi fra l'attività, fantastica passiva, che ancora direttamente si collega alle funzioni di memoria, e l'attività fantastica attiva guidata da intenti meglio fissati.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452