1. Il regno animale ci presenta una serie di sviluppi psichici, che noi possiamo considerare come i gradi antecedenti lo sviluppo psichico dell'uomo, in quanto che la vita psichica degli animali si rivela simile a quella dell'uomo nei suoi elementi e nelle più generali leggi della connessione di questi elementi.
Già gli animali infimi (protozoi, celenterati, ecc.) hanno manifestazioni vitali, che fanno argomentare a processi di rappresentazione e di volere. Essi, dopo averlo veduto, afferrano spontaneamente il loro nutrimento; sfuggono ai nemici che li inseguono, ecc. Così pure già in gradi molto infimi si trovano traccie di associazioni e riproduzioni, specialmente di processi del conoscimento e del riconoscimento sensitivi (pag, 192), e queste si perfezionano negli animali superiori solo per la maggiore varietà delle rappresentazioni e pel maggior tempo, su cui si estendono i processi di memoria. E in generale non concordano meno le forme delle rappresentazioni sensitive, come noi possiamo argomentare dalle omogenee disposizioni e dallo sviluppo degli organi di senso; solo che negli esseri inferiori, le funzioni di senso si limitano al senso generale di tatto (pag. 31) corrispondentemente allo stato primitivo nello sviluppo individuale degli organismi superiori.
Ma di contro a questa omogeneità degli elementi psichici e delle loro più semplici connessioni, stanno differenze assai grandi in tutti quei processi che si collegano allo sviluppo dell'appercezione. Mentre non mancano mai appercezioni passive come fondamento dei semplici atti impulsivi che avvengono dappertutto, i processi d'appercezione attiva, sotto la forma di attenzione volontariamente diretta a certe impressioni e di una scelta fra motivi diversi, si trovano invece probabilmente soltanto in animali più sviluppati.
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