3. Ancor più sorprendente è l'unilaterale svolgimento funzionale che ci presentano certi animali: esso si esplica in determinati atti impulsivi di regola connessi a certi bisogni di nutrizione, di riproduzione o di difesa, o nello sviluppo di certe rappresentazioni sensitive e associazioni, che entrano come motivi in quegli atti impulsivi. Tali impulsi unilateralmente svoltisi si chiamano istinti. L'opinione, che l'istinto sia una proprietà spettante solo alla coscienza animale e non all'umana, è assolutamente contraria alla psicologia e sta anche in contraddizione coll'esperienza. La disposizione a fare esterni i generali impulsi animali, soprattutto l'impulso alla nutrizione e alla riproduzione, è innata così nell'uomo come in ogni animale. Di particolare a molti animali è soltanto lo special modo di estrinsecare questi impulsi, consistente in più complesse azioni rispondenti allo scopo. Ma anche gli animali si comportano sotto questo rispetto assai diversamente. Ci sono numerosi animali, tanto inferiori quanto superiori, nei quali, come nell'uomo, le azioni provenienti da istinti innati non presentano proprietà speciali. È anche degno di nota che l'addomesticamento degli animali per lo più affievolisce le manifestazioni istintive proprie dello stato selvaggio, ma può produrre d'altra parte nuovi istinti, che possono essere considerati come modificazione di quegl'istinti selvaggi, come ad es. i cani da caccia, specialmente i cani da ferma: bracchi e simili. Il grado di sviluppo relativamente alto raggiunto da certe tendenze istintive negli animali in confronto dell'uomo sì collega evidentemente col loro più unilaterale sviluppo, per il quale la vita psichica degli animali suole esplicarsi quasi interamente in quei processi collegati all'istinto prevalente.
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