Se in tal guisa le unioni degli animali sono sempre solo integrazioni dell'essere individuo rivolto a determinati scopi fisici della vita, l'evoluzione umana, invece sin dal principio tende a ciò, che l'individuo si fonda col suo ambiente spirituale in un tutto che, capace di evolversi, serve così al soddisfacimento dei bisogni fisici della vita come al conseguimento di diversissimi scopi spirituali, o in questi scopi ammette le più varie modificazioni. In conseguenza di ciò le forme della comunità umana sono straordinariamente variabili, mentre nel tempo stesso le forme più perfette procedono in una continuità di evoluzione storica, la quale estende la convivenza spirituale dei singoli oltre i limiti dell'immediata coesistenza nello spazio e nel tempo, anzi quasi all'infinito. Il risultato di questa evoluzione è l'idea dell'umanità coscientemente compresa, come di una generale comunità spirituale la quale, a seconda delle speciali condizioni della sua esistenza, si separa in singole comunità concrete, popoli, stati, società civili di diversa natura, genti e famiglie. E però la comunità spirituale in cui entra l'individuo, non è solo un'unica connessione, ma una varia pluralità di connessioni spirituali, le quali si sovrappongono nelle più diverse maniere le une alle altre e sempre divengono più estese col crescere dello sviluppo.
2. Il còmpito di seguire questi sviluppi nelle loro forme concrete o anche soltanto nella loro generale connessione, spetta alla storia della civiltà e alla storia universale, non alla psicologia.
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