Questo processo in tutti i casi è favorito da assimilazioni associative, che facilmente si levano al grado di illusioni fantastiche (pag. 217).
8. Questa forma dell'appercezione mitologica o personificante non deve però essere considerata come una varietà speciale o persino anormale dell'appercezione, ma essa è il naturale grado iniziale dell'appercezione. Il bambino mostra traccie evidenti di una tale forma appercettiva; e queste appaiono in parte nell'attività della fantasia durante il giuoco (pag. 237 e seg.) e in parte nel fatto, che in lui emozioni vivaci, specialmente paura e terrore, richiamano facilmente illusioni fantastiche di analogo carattere sentimentale. Ma queste manifestazioni di una coscienza che tende a foggiare miti, sono qui presto moderate dall'influenza dell'ambiente e dall'educazione e infine del tutto soppresse. È altrimenti presso gli uomini selvaggi e delle civiltà primitive, presso i quali all'opposto l'ambiente porta alla coscienza di ciascuno una quantità di rappresentazioni mitiche. Queste, sorte originariamente allo stesso modo in ogni individuo, a poco a poco si sono fissate in una determinata comunità e analogamente alla lingua, e spesso in rapporto con essa, sono trasmesse da generazione in generazione, lentamente variando col mutarsi delle condizioni di natura e di civiltà.
9. La direzione, nella quale avvengono queste variazioni, è generalmente determinata dal fatto, che lo stato d'animo principalmente influisce sulla speciale natura dell'appercezione mitologica.
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