Invece le norme sociali del costume generalmente lasciano supporre come loro motivi originari l'esigenza delle condizioni di vita e gli istinti della conservazione dell'individuo e della specie, istinti nelle loro forme di estrinsecazione determinati da quell'esigenza. Sono per appunto le condizioni di vita esteriori, che originariamente spinsero l'uomo a foggiarsi vestiti, a costruire abitazioni, a prepararsi il nutrimento e alle forme di divisione sociale. Così pure le modificazioni che in questi modi di vita avvengono poi per graduali trasformazioni delle condizioni naturali e di civiltà, seguono i precetti di una pratica opportunità. E specialmente qui trovano posto le primissime forme della convivenza e quei legami sociali più stretti e più larghi, che da quelle a poco a poco derivano. Così fu essenzialmente per le esteriori necessità di vita e pel crescente numero degli individui, che l'orda, nella quale l'uomo viveva originariamente forse dappertutto, si è divisa in orde subordinate. Queste costituivano una lega difensiva, che perdurava anche dopo la separazione; questa lega colle unioni sessuali tra orde separate fu di spinta alla formazione di famiglie collettive, dalle quali poi ad un grado ancor più avanzato proviene la famiglia isolata. A misura che le relazioni, dapprima stabilitesi fra gli individui a seconda del bisogno del momento, sono assoggettate a una durevole regolarità, l'orda si trasforma nella forma primitiva dello stato, nella costituzione gentilizia.
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