Certi componenti dell'esperienza mediata possono corrispondere a certi altri dell'esperienza immediata, senza che per ciò l'una debba essere ricondotta all'altra o da essa derivata. Una tale derivazione è anzi per sè stessa esclusa a causa del punto di considerazione nei due casi pienamente diverso. Forse la circostanza, che qui non sono dati, rispetto ad una medesima esperienza, oggetti diversi, ma solo punti di vista diversi, porta con sè la conseguenza, che fra i due esistano relazioni generali. Ma si consideri anche da un lato, che esiste un numero infinitamente grande di oggetti, i quali sono per noi accessibili solo sotto la forma dell'esperienza mediata, cioè mediante le scienze naturali: a questa classe appartengono tutti gli oggetti, che noi non siamo costretti ad apprendere come sostrati fisiologici di processi psichici; e dall'altro lato, che esiste un numero non minore di fatti, che ci sono offerti solo nella forma dell'esperienza immediata e psicologica: a questa classe appartiene nella nostra coscienza soggettiva tutto ciò che non possiede il carattere di un oggetto di rappresentazione, cioè di un contenuto che viene riferito direttamente ad oggetti esterni.
9. Conseguenza di questo rapporto è, che tutti i fatti, i quali, essendo parti costitutive di un'esperienza unica, considerate solo ad ogni volta da una posizione diversa, contemporaneamente appartengono all'esperienza mediata propria delle scienze naturali e all'immediata propria della psicologia, sono in relazione tra loro, imperocchè entro questo dominio, ad ogni elementare processo dal lato psichico deve anche corrispondere un processo dal lato fisico.
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Conseguenza
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