Pagina (50/297)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      115. Magna bbene, ca... forte, e nun avè' ppavura de la morte.
      116. Carne insaccata, mar giudicata.
      117. A mmagnà' e a ggrattà', tutto stà a incomincià'.
      118. Sette ore le dorme un còrpo, otto ore un pòrco.
      119. Aria dé fessura té manna in sepportura.
     
      Parte II.
      Usi, costumi, credenze,
      leggende e pregiudizidel popolo di Roma.
     
      Avvertenza__________
     
      Il raccoglitore delle presenti tradizioni patrie, dettate nel dialetto più prossimo al latino di quanti se ne parlano in Italia, avendo vissuto quegli anni durante i quali si ricevono le più forti impressioni, sotto il regime dei Papi, rammenta, come se vi assistesse ancora, le pompose feste, forse le più strepitose, che da oltre un secolo la Roma papale ricordasse. Egli ha infatti assistito all'apertura dell'ultimo Concilio ecumenico vaticano, alle feste per il XVIII° centenario del martirio dei Ss. Pietro e Paolo, con l'intervento dei Vescovi di tutto il mondo; alla messa novella di Pio IX, alla santificazione dei martiri del Giappone, a centinaia di processioni, compresa quella del Corpus Domini, uno spettacolo di tal grandiosità teatrale, raro ad imaginarsi non che a descriversi. Ricorda le benedizioni papali sulle loggie valicane e lateranensi, l'illuminazione della cupola di San Pietro, le magnifiche feste del 12 aprile, anniversario del ritorno di Pio IX da Gaeta, il caffè del Veneziano in piazza Sciarra al Corso, le visite alle sette Basiliche, gli ebrei perseguitati, i ladri alla berlina, il barbero vincitore portalo in trionfo, il Senatore romano in abito di gala, il Carnevale, il saltarello, le serenate, le ottobrate, le bbisboccie a Testaccio, le sfide fra poeti estemporanei, gli scatti terribili d'odio degeneranti in vere, tremende battaglie, le rappresentazioni sacre; nell'ottavario de' morti, i riffaroli, i mannatari, le prefiche, le monacazioni, i forzati in catene girare per la città, i missionari predicanti sulle piazze; e poi il lago a piazza Navona, i roghi, che non potendo più bruciare gli eretici, bruciavano libri ed altri oggetti proibiti; le streghe, i gatti mammóni, l'imperatore della dottrina cristiana, le Madonne che aprivano gli occhi, i maghi, le monache e i frati viventi e già in odore di santità, i quali predicevano l'avvenire; i pifferari, i frati cercatori che medicavano tutti i mali e davano i numeri per il lotto; le donne che spiegavano i sogni, gli spiriti, i tesori nascosti e la Befana, ed i racconti più strani e terribili che turbavano gli allora innocenti sonni dello scrivente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





Roma Italia Papi Roma Concilio Paolo Vescovi Pio IX Giappone Corpus Domini San Pietro Pio IX Gaeta Veneziano Sciarra Corso Basiliche Senatore Carnevale Testaccio Navona Madonne Befana