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      Sedia papale,
      È mmorto er cardinale;
      È mmorta la papessaUn corno in cu...
      A tte e a éssa!"
      11. - ER CARZOLARO.
      Il capo-giuoco siede, in modo di trovarsi situato fra due suoi compagni.
      Egli, fingendo di cucire la suola di una scarpa, tira lo spago, slargando le braccia e dice:
     
      Mi padre fa er carzolaro;
      Tutti li ggiorni ne fa un paro.
      E quanno è 'r vennardì,
      Pija uno str... e ffa ccusì!"
     
      e in così dire coglie il momento propizio per appoggiare un ceffone a ciascuno de' suoi due colleghi.
      Ma questo più che un giuoco è uno scherzo.
      12. - SARTALAQUAJA A CCAMMINÀ'.
      I giocatori, disposti in fila uno dietro l'altro, a una certa distanza, s'incurvano alquanto, appoggiando le mani sulle ginocchia; meno quello che sta dietro a tutti, il quale rimasto diritto, salta uno per uno i compagni, incurvandosi poi anche lui dopo l'ultimo saltato, mentre il primo alla sua volta si drizza per far egli i salti, e così di seguito.
      13. - SARTALAQUAJA A MMUSA.
      Si fa la conta; quello cui va il punto del conto va sotto.
      Si fa una riga in terra, per indicare il punto dal quale si deve spiccare il salto. Chiunque nel saltare tocca la riga col piede, prende il posto del paziente.
      L'ultimo dei saltatori deve dire, nel saltare, la parola Musa. Allora il compagno che è sotto deve situarsi circa un altro passo distante dal punto in cui si trova.
      Se l'ultimo giocatore che deve saltare dimentica di dire la parola Musa, egli è costretto a prendere il posto del paziente.
      Poi si ricomincia da capo il giuoco.
      14. - A LA BELLA INSALATINA.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





Musa Musa