E come il Sartalaquaja, e a' miei tempi non era affatto conosciuto.
Ogni giocatore nel saltare il compagno curvato, deve ripetere il verso della canzoncina che dice il capo-giuoco.
Se uno si sbaglia, o dimentica qualche parola, è tenuto ad andar sotto.
Ecco le parole:
A la bbella insalatina,
Ce l'ho ffresca e ricciolina,
Ce l'ho bbôna e dda magnà'
La Signora ne vô ccomprà'?
E ne compra un bajocchétto;
Je la ficco e je la metto,
Je la metto insino al busto.
La Signora ce sente gusto,
Ce sente gusto per un'ora".
Altra volta il capo-giuoco ricomincia daccapo il divertimento, dicendo:
Óla,
A 'st'antra passeggiata la pezzòlaA cchi nu' la lascerà
Sotto sotto ciannerà"
e lascia il suo fazzoletto sulla schiena del compagno che sta sotto. Cosa che gli altri giocatori devono imitare.
Oppure il capo-giuoco nel ritornare a saltare dice, riprendendo il fazzoletto:
Óla,
A 'st'antra passeggiata la pezzòlaA cchi nu' la pijerà
Sotto sotto ciannerà"
E ciascuno a sua volta deve riprendere il proprio fazzoletto.
Chi si scorda di prenderlo, o lo lascia cadere, o non ripete a puntino le suddette parole, è tenuto ad andar sotto.
15 . - VÓLA-VÓLAE un giuoco di pegno che si fa tra ragazzi o anche da adulti.
La mamma, o capo-giuoco, tiene un fazzoletto annodato ad uno de' capi e dice:
L'ucello mio voló voló
Sopra un albero de fichi se posó:
E nel posarsi, disse... Che disse?..."
e qui getta il fazzoletto a uno dei giocatori, il quale è immediatamente tenuto a rispondere con un proverbio; e dettolo deve ripetere:
L'ucello mio voló voló
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Sartalaquaja
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